Il Vento degli Alberi,
il canto delle stelle
il canto della luna
le lumache
e gli insetti
della notte,
dai baffi incollati
a un viso,
mollemente, mi consolo
al battito
della campana
che segna mezzanotte.
Cosimo Russo
Dopo aver percorso il “lungomare” di Nociglia – ascoltando il suono dei Tamburi di Mesciu Ninu – e custodito storie di una settantina di paesi, il gruppo de La Scatola di Latta giunge nel prezioso borgo di Patù per scoprire un altro importante pezzettino nel cuore del salento fatto di paesini “sfiorati dal turismo e dai salentini”, di dettagli nascosti, di persone che riconoscono e rispettano il carattere dei luoghi… scopriremo tantissime storie benedette, poetiche e “San Martiniane”.
Domenica 11 novembre, ci ritroveremo nei pressi della Chiesa di santa Maria di Vereto, edificata agli inizi del XVII secolo dal Principe Zunica. alle ore 16e04. Sarà possibile parcheggiare nei pressi della chiesetta.
Posizione: https://goo.gl/maps/utAkHoLmrJP2
Ci concederemo almeno 16 minuti per socializzare con il luogo e le persone e soprattutto ammirare il tramonto dal punto più alto di Patù.
Patù è adagiato su un declivio tufaceo e si affaccia sul Mar Ionio con le località di Felloniche e Torre San Gregorio. L’intero territorio del borgo è sottoposto a vincolo paesaggistico per la composizione naturale caratterizzata da macchia mediterranea ed essenze locali, e per la presenza di antichi monumenti dall’inestimabile valore estetico e tradizionale come le pajare.
Il borgo di Patù nasce dalle rovine dell’antica città messapica di Vereto, distrutta dai Saraceni nel IX secolo d.C., con lo scopo di ottenere un punto di riferimento nel Capo di Leuca e invadere così l’intera penisola salentina. Alcuni superstiti della città di Vereto si spostarono più a valle e fondarono, nel 924, il borgo di Patù.
Possiamo anticiparvi che vedremo la costruzione megalitica di Centopietre, monumento funerario dichiarato Monumento nazionale di seconda classe nel 1873. Risalente al IX secolo, venne costruito con 100 blocchi di roccia calcarea provenienti da Vereto, come mausoleo del cavaliere Geminiano, trucidato dai saraceni nell’877.
Inoltre, visiteremo l’orto sinergico gestito con cura e passione dagli amici de Li Quattru Catti
Il percorso è di facile percorribilità, tuttavia si consigliano scarpe comode. La passeggiata inedita non si configura come una visita guidata o turistica ma come una passeggiata civiculturale compartecipata da “genius loci” locali e interventi spontanei che non avrà una replica.
Si prevede un breve spostamento in auto dalla Chiesetta di Vereto al centro del paese.
La passeggiata è gratuita. Non occorre prenotare.
Chi partecipa all’evento solleva da qualsiasi responsabilità diretta o indiretta gli organizzatori della passeggiata.
Chi volesse, dopo la passeggiata, potrà fermarsi per cenare convivialmente in piazza Indipendenza dove sarà possibile visitare il palazzo residenziale della famiglia di Liborio Romano.
Ognuno reperirà il cibo in loco o lo porterà dalla propria dimora.
Invitiamo ad accompagnare la serata di San Martino con strumenti musicali e sonareddhi.
L’evento nasce dall’entusiasmo de La Scatola di Latta e ArciArcheorete del Mediterraneo.
La passeggiata è dedicata alla poesia di Cosimo Russo.
@foto di Salento a colori
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